Dal ‘400 al ‘900 ballo e danza, usi e costumi
La danza è una forma d'arte che ha sempre fatto parte della storia umana. Dai rituali dedicati alle divinità fino alla valenza che ha oggi, il ballo ha assunto diverse valenze nel corso dei secoli. Inizialmente si trattava di un rituale prettamente religioso, poi dal Rinascimento la danza ha deviato verso un percorso più artistico e meno sacro. Il balletto così come lo conosciamo, si andava delineando già nel XV secolo, fino a divenire vera e propria arte nel '700. Seguendo le tappe fondamentali di questo percorso, possiamo tracciareuna breve storia del balletto e analizzare i punti salienti.
Il passaggio nella categoria delle arti nel '400
Il '400 è il secolo che vede l'inserimento del balletto tra le forme artistiche principali. In quel periodo ci furono molti cambiamenti grazie ai quali si assistette ad una rivoluzione delle corti nobiliari. In sostanza, il ruolo di protagonista passa dal capo politico e militare all'artista.
Molti nobili cercano di accaparrarselo offrendo somme di denaro sempre più alte. Verso la fine del '500, a seguito della codificazione di tutte le arti, possiamo ormai parlare di una scuola italiana, di cui fanno parte i maestri teorici della danza. Essi si occupano di definire tecnica, etica ed estetica dei danzatori. Ad ogni modo, le basi del balletto moderno si iniziano ad intravedere proprio in pieno Rinascimento.
I primi spettacoli danzanti e le scuole di danza in Europa nel '500
Il termine "balletto" (o ballitto) fa la sua comparsa a gli inizi del XVI secolo, in sostituzione del più generico "danza". In questo periodo vanno in scena i primi spettacoli danzanti, la cui struttura si sviluppa attorno ad un filo conduttore, ovvero il tema amoroso. Un balletto si dedicava generalmente a una dama di corte e veniva messo in scena a palazzo.
Sempre nel '500 il ballo inizia a diffondersi in tutta Europa. In Francia, ad esempio, i primi balletti vengono introdotti nel 1588 da Thoinot Arbeau. Egli mette in scena un corteo danzante che si chiama "Bal des ardents". Nel '500 nascono le prime scuole di ballo. La prima grande accademia per ballerini nasce in Italia per iniziativa di Pompeo Diobono. Da qui e dalle altre scuole italiane partiranno numerosi ballerini talentuosi.
La diffusione del balletto nel '600
Spostiamoci ora nel '600. È proprio in questo periodo storico che il balletto conosce i primi fasti, grazie all'impegno che hanno mostrato i regnanti dell'epoca nel diffonderlo. Tra questi spicca il Re Sole, Luigi XIV. A quanto si dice, il Re Sole amava molto il ballo e lo praticò fino ai 30 anni. Successivamente dovette abbandonare per via di alcuni problemi a livello fisico.
Non smise tuttavia di promuoverne la diffusione. A tal proposito, si deve al sovrano la fondazione, nel 1661, dell'Accademia Reale di Danza. Il suo scopo è quello di formare i ballerini per le esibizioni. L'attività della scuola fu così attiva e positiva, che nel '700 i ballerini francesi iniziarono ad esibirsi in teatri pubblici.
L'apice del successo del balletto in Francia tra '700 e '800
Durante il Romanticismo, a cavallo tra '700 e '800, il Teatro dell'Opéra di Parigi era un esempio pratico del successo che aveva riscosso il balletto all'epoca.
Qui nacque il balletto romantico per eccellenza, la Sylphide. La realizzazione di questo balletto si deve a Maria Taglioni, con coreografie del padre, Filippo. In queste splendide opere andava in scena l'amore impossibile tra un uomo ed uno spirito, ambientato nella suggestiva atmosfera scozzese. Il successo fu incredibile e in molti vollero assistere agli spettacoli.
In tema di costumi e tecnica, le novità si moltiplicano. Gli spettatori sentono infatti il bisogno di accorrere in teatro per assistere allo spettacolo.
La diffusione della tradizione russa nel '900
Con l'inizio del XX secolo la tradizione russa, legata al balletto, si diffonde in tutta Europa. Nel 1909 un impresario, Sergei Diaghilev, intuì le potenzialità commerciali del balletto. Egli divenne fondatore di una compagnia itinerante di danzatori, la quale doveva girare di Paese in Paese per mettere in scena le proprie opere.
Pur mettendo la danza al centro, questi show comprendevano anche musica e arti figurative di vario tipo. Con la morte di Diaghilev, nel 1929, i danzatori e i coreografi che ne avevano fatto parte, tra cui la splendida e famosissima Anna Pavlova, si divisero. Alcuni membri della compagnia fondarono altri gruppi e girarono il mondo.
Non dimenticare
Anche il balletto, come molte altre espressioni artistiche, fu inizialmente riservato agli uomini che interpretavano anche i ruoli femminili grazie a dei travestimenti. Il ruolo della ballerina si affermò solo in epoca romantica, ma già nella francia del 1700 furono due donne, Marie Camargo e Marie Sallé, a cambiare la figura del ballerino eliminando le maschere e introducendo l'uso di scarpe senza tacco e gonne più corte e leggere.
L'impegno di Luigi XIV nello sviluppo e nella diffusione di quest'arte fu tale che ancora oggi la tecnica accademica prevede un passo da lui eseguito e a lui dedicato, Entrechat Royal. Il tutù, ora vera divisa delle ballerine classiche, arriva solo nel 1800, inventato da Eugéne Lamy per La Sylphide. Nel 1762, l'incoronazione di Caterina la Grande al trono di Russia, venne accolta con uno spettacolo di danza di dimensioni oggi inimmaginabili. Pare abbia impegnato ben 4000 persone.